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Mercuzio e altre utopie realizzate
Sabato 27 Febbraio 2016
Leo Bassi
The best of Leo Bassi
Giovedì 10 Marzo 2016
Fibre Parallele
La beatitudine
Sabato 19 Marzo 2016
Capriglione / Limodio
Piaf: back without wing
Venerdì 1 Aprile 2016
Daniele Timpano
Risorgimento Pop
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Giovedì
10 Marzo 2016
Fibre Parallele
In
La Beatitudine
di Riccardo Spagnulo
regia Licia Lanera
di Licia Lanera e Riccardo Spagnulo
drammaturgia Riccardo Spagnulo
con Mino Decataldo, Danilo Giuva, Licia Lanera, Riccardo Spagnulo,
Lucia Zotti
luci Vincent Longuemare
assistente alla regia Ilaria Martinelli
organizzazione Antonella Dipierro
tecnico di palco Amedeo Russi
regia e spazio Licia Lanera
produzione Fibre Parallele
coproduzione Festival delle Colline Torinesi, CO&MA Soc. Coop.
Costing & Management
e con il sostegno di Consorzio Teatri di Bari - Nuovo Teatro
Abeliano
Una nuova attesa prova come regista e come attrice di Licia Lanera,
Premio Ubu come miglior interprete under 35 e Premio Duse (per la
Celestina di Ronconi). È lei, con Riccardo Spagnulo partner
principale e anche autore del testo, la protagonista di una
scorribanda tra sesso e potere che, senza dimenticare la solita
cattiveria delle Fibre, strizza l'occhio a Foucault, intellettuale
da esportazione.
In vita, ricerchiamo la nostra beatitudine e alcune volte essa passa
attraverso il sesso. Siamo disposti a correre rischi incalcolabili,
a scambiare ogni cosa, a perdere tutto, pur di raggiungere quello
stadio estatico che dura così poco, ma che riesce a nutrire il
nostro corpo e il nostro animo di una felicità che moltiplica la
nostra potenza e la nostra gioia di essere in vita.
Questa è una storia in bilico tra reale e irreale, tra tangibile e
immaginato, tra materia e pensiero. Una storia di una generazione
segnata dall'insoddisfazione e dall'infelicità, esseri umani che
confondono la realtà e la finzione e vanno inconsapevolmente dritti
verso la distruzione.
Il teatro stesso è continuamente esposto alla gogna della finzione e
per questo, in questi anni dominati dall'iper-realismo, è in
pericolo: credere ad un attore che recita è faticoso e, in alcuni
casi, è diventato superfluo, superato, inattuale. Ma quel teatrante
che si agita sul palco, come preso dalla morsa di una tagliola, ha
il potere di trasformare la percezione della realtà di un gruppo di
persone che continua a darsi appuntamento in luoghi chiamati teatri
per provare a sentire insieme le stesse cose. Una comunità tenuta
assieme da una tensione comune.
La Beatitudine è qualcosa che non si può dire. Qualcosa che passa in
fretta. Qualcosa che non sappiamo se esista davvero. Qualcosa che è
così intensa da mettere in discussione la sua stessa esistenza.
Qualcosa che se lo racconti, non ti crede nessuno. Qualcosa per la
quale mettiamo a repentaglio tutto il resto e quando arriva, tutto
il resto non ha più senso. Cerchiamo di scappare dalle nostre vite
attraverso questa porta piccola piccola e alla fine… Il ritorno alla
realtà ha lo stesso sapore di un deja vu.
Questa è una storia di una coppia che non riesce a generare e di una
madre e un figlio indissolubilmente legati da una malattia. Questa è
la storia di un mago pastore che illude gli uomini che la fantasia
possa risolvere i problemi della realtà. Questa è la storia di un
unico essere umano in tutte le fasi della sua esistenza, dal primo
passaggio nell’età adulta alla vecchiaia. Questa è una giostra della
vita, spazio unico e nero in cui i personaggi si muovono, si
incontrano, si amano, si odiano e si ammazzano. Questa è una storia
in bilico tra reale e irreale, tra tangibile e immaginato, tra
materia e pensiero.
Il teatro stesso è continuamente esposto alla gogna della finzione e
per questo, in questi anni dominati dall’iper-realismo, è in
pericolo: credere ad un attore che recita è faticoso e, in alcuni
casi, è diventato superfluo, superato, inattuale. Ma quel teatrante
che si agita sul palco, come preso dalla morsa di una tagliola, ha
il potere di trasformare la percezione della realtà di un gruppo di
persone che continua a darsi appuntamento in luoghi chiamati teatri
per provare a sentire insieme le stesse cose. Una comunità tenuta
assieme da una tensione comune.
Il teatro, insomma, è una truffa, perché attraverso un trucco,
costringe uomini e donne qualunque ad annullare distanze di
sicurezza spaziali e di pensiero e li accorda all’unisono, dettando
il ritmo attraverso la finzione. Inganna la percezione dello
spettatore, gli fa perdere il senso del tempo e il contatto
razionale con la sua individualità, è un imbuto cilindrico che
risucchia l’attenzione di chi guarda e la risputa fuori
schiaffeggiandolo con non poca grazia mentre mostra il doppio fondo
della scena. La finzione va mostrata perché, una volta che il teatro
ha in pugno lo spettatore, dopo che lo ha preso alle spalle, può
finalmente rivelare il trucco dell’arte e della vita.
Il teatro, quindi, è roba per maghi e fattucchiere.
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Orari, Costi e Prenotazioni |
Orario spettacoli: ore 21:00
Abbonamenti € 60,00
Abbonamenti Studenti € 50,00
Biglietti € 13,00
Biglietti Studenti € 10,00
Prenotazioni
Casa Babylon Teatro
c/o Centro Sociale di Pagani
Via De Gasperi, 16
Ufficio ore 16,00/20,00
Infoline Tel./Fax 081.5152931
Cell. 328 9074079
direzione artistica
nicolantonio napoli
direzione organizzativa
antonetta capriglione
area comunicazione
marina amabile
segreteria organizzativa
veronica cascone
ufficio stampa
susy pepe
foto e video
caterina lombardi
organizzazione
Casa Babylon Teatro
c/o Centro Sociale di Pagani
Via De Gasperi, 16
Ufficio ore 16,00/20,00
Infoline Tel./Fax 081.5152931
Cell. 328 9074079
email
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